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Le recensioni di Bruno Elpis

L'ultima spiaggia delle anime di Roberto Alba ("Io scrittore")

Roberto Alba, recensione di Bruno ElpisL’ultima spiaggia delle anime” è una storia condotta lungo tre epoche, con tre vicende interconnesse grazie alla penna di Roberto Alba che, in questo romanzo, scrive a tre colori (idealmente: la penna d’oca del 1938, la stilografica del 1978 e … la tastiera del PC del 2009).

Primo filone narrativo: siamo nell’agosto del 1938 e i venti di guerra soffiano sulla barca, la “Principessa” del conte Marrone, ove una combriccola di personaggi dal sangue blu (un conte, una contessa, un marchese) e non (un dottore, un mozzo, una ballerina in cerca di sistemazione economica e sociale, un truffatore) sta compiendo una crociera nelle isole greche, ospitando un gerarca che sembra custodire un segreto internazionale relativo ai rapporti tra Germania nazista e Italia fascista. Tutto si complica: con l’omicidio del graduato e il naufragio del Principessa …

Seconda vicenda, quarant’anni dopo: nell’agosto del 1978, Luisa e Carlo veleggiano in cerca di conferme al loro amore attraverso il Mediteranno e l’Egeo. Quando sembrano ritrovare il loro reciproco sentimento, per una sorta di tragica compensazione, naufragano e approdano sulla stessa isola dove quarant’anni prima hanno trovato la morte i membri dell’equipaggio del Principessa …

http://www.i-libri.com/lultima-spiaggia-delle-anime-di-roberto-alba.html

Gli anagrammi di Varsavia di Richard Zimler (Malgradopoi)

Richard ZimlerUn romanzo molto drammatico, quello di Richard Zimler, ritagliato dalle atrocità compiute dai nazisti durante l’olocausto. “Gli anagrammi di Varsavia” sono la costruzione, utilizzata dagli stessi ebrei, per sopravvivere nel ghetto della capitale polacca, cercando di sfuggire alle persecuzioni imposte dalla Gestapo. Lo stesso “gioco enigmistico” consentirà allo psichiatra Erik Coen di individuare l’assassino del nipote, il piccolo Adam.

Il caso

Vengono ritrovati, in successione, i cadaveri di tre bambini: Adam, Anna e Greg. Tutti profanati e abbandonati sul filo spinato che separa il ghetto di Varsavia e ”l’altra parte” della città. Inizialmente zio Erik pensa a una vile ritorsione sul nipote, probabilmente punito per la sua attività di contrabbandiere: “Il giorno in cui è stato ucciso era uscito dal ghetto per cercare del carbone. Non ho idea di che cosa contrabbandasse di solito, probabilmente formaggio.” Poi, però, “pensando a come erano stati profanati i corpi di Anna e  Adam …” si affaccia un’ipotesi inquietante: “L’assassino potrebbe usare le parti dei nostri figli per costruire qualcosa di inumano.” Anche il terzo infanticidio, quello di Greg, è una conferma alla congettura: “Gli è stata asportata la pelle sopra il fianco destro.” L’indagine privata dello psichiatra si svolge con due strani indizi: un pezzo di spago tra i denti di Adam, un pezzo di garza tra le dita di Anna ...

Gli anagrammi di Varsavia, Richard Zimler, su malgradopoi.it

"Pirati!" - Il commento ai racconti

“Pirati!” (Limana Umanita Edizioni)

Leggendo i racconti che compongono “Pirati!”, ho pensato al significato dell’espressione “la punta dell’iceberg”. Questa antologia è infatti nata dalla selezione che la casa editrice ha effettuato sui numerosi racconti pervenuti, per i quali gli autori hanno pubblicato l’incipit nel forum dedicato. L’incipit, dunque, rappresenta la punta dell’iceberg, perché il racconto intero è sempre una sorpresa. L’ho verificato constatando come ciascuno degli autori presenti nell’antologia abbia interpretato il tema piratesco in modo personale, privilegiandone accezioni fantasy, avventurose o fiabesche. Cercherò di spiegarmi meglio commentando brevemente ciascun racconto.

Luca Romanello, con “San Juan” propone la prima storia collocandola in una dimensione atemporale, tra allusioni geografiche neolatine. Avvalendosi di pozioni magiche, premonizioni e città fantasma. Giudizio: ipnotico, magico, esoterico.

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La Venere Rea di Simone Di Matteo

Simone Di Matteo, Diamond editoreA chi di un libro apprezza anche l’impatto visivo, “La Venere Rea” di Simone Di Matteo si manifesta in modo del tutto particolare.

Rimando il commento alla cover, che in un libro costituisce il biglietto da visita, titolata com’è a evocare il romanzo stesso con un’immagine. Comincerò allora con il dire che quest’opera di Simone Di Matteo, l’autore che poi è anche l’editore di Diamond, si propone come un prodotto che si presenta alla stregua di un manufatto artigianale nel quale sono state trasfuse creatività, cura dei particolari e attenzione alla qualità.

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