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Le recensioni di Bruno Elpis

Rosso caldo di Patrizia Rinaldi (Malgradopoi)

Patrizia Rinaldi

Festeggiamo oggi il ritorno in libreria di Blanca, l’inquirente che ci ha già affascinato nelle sue precedenti avventure. In questa nuova tappa della saga, Patrizia Rinaldi affida alla sovraintendente, ormai divenuta “d’esportazione” in quanto pubblicata in Germania e in Gran Bretagna, una nuova indagine che ancora una volta viene condotta  con “la percezione vigile dei sensi”.

Tutto parte nel quartiere partenopeo dell’Avvocata, ove due anziane donne (“Mariarca e Alina Rosselli per gli abitanti del quartiere erano le signorine cugine”) vivono il loro particolare rapporto affrontando le mille difficoltà della vita quotidiana. Dall’abitazione delle “cugine” si percepiscono insoliti rumori (“Alina restò sveglia a sentire gli spiriti. Erano tornati…”), che sembrano provenire dal palazzo confinante. “Sussurri e grida” preludono al ritrovamento di un cadavere (“Il corpo di suo marito, Girolamo Sellitto, è stato ritrovato nei sotterranei di Palazzo de Pignatta Valoi di Cancello a Pozzo Vecchio…”) nei sotterranei del palazzo nobiliare; poi segue una scia di morti (“Oreste Bonomo. Gli hanno sparato tre colpi di pistola… sulla banchina del porto di Baia”) ed eventi misteriosi, che appaiono collegati.
Possibile che la moglie di Girolamo non si preoccupi neppure di celare il suo odio per il defunto marito (“la moglie di Girolamo Sellitto non cercava nemmeno di fingere turbamento per la morte del marito”)? 

coverLa sensibilità di Blanca è acuita dall’handicap (“Blanca vedeva solo ombre”) e noi già sappiamo che lei, cui la vista difetta, sa fare affidamento su altre sviluppatissime facoltà: al punto che l’indagine diviene un caso ove le dimensioni sonore e olfattive diventano determinanti.
Già durante il primo sopralluogo (“Il sotterraneo e anche i vestiti del morto odoravano di essenze”) il fiuto della detective viene stimolato (“Come se qualcuno avesse deposto fiori freschi su una carcassa andata”), poi – pagina dopo pagina - i profumi si sprigionano dalla carta stampata (“Un’orzata… essenza di mandorlo…”), a indicare piste da seguire (“Il profumo. In anni lontani tornava con addosso un profumo brutto di fiori e macelleria”) e indizi da collegare.
L’olfatto di Blanca è anche occasione di poesia (“Sentì l’odore oleoso della pianta e, più nascosti, i profumi della notte, dell’acqua caduta e della terra”) in un mondo femminile del quale Patrizia Rinaldi è commossa protagonista e non soltanto passiva ritrattista:  “L’amore che si dice tale e ferisce non è amore; a volte le donne, soprattutto le donne, credono che sia comunque una forma di affetto. E si sbagliano, e pagano un prezzo altissimo… 

La tecnica narrativa della scrittrice partenopea alterna i capitoli dedicati al disvelamento del disegno criminale a paragrafi scritti per tracciare i profili psicologici dei personaggi e ai sipari che, nella questura flegrea, hanno per protagonisti l’agente scelto Giuseppe Carità, il commissario Martusciello e l’ispettore Liguori, del quale Blanca è innamorata (“C’era negli ultimi tempi sempre qualcosa di più urgente da fare dell’amore..”). 

Anche in questa storia, Napoli non è soltanto un trompe l’oeil che la giallista frappone tra sé e il lettore: la città è uno squarcio vitale (“dal terrazzo di casa mia si vede l’inferno della Solfatara. E’ un inferno bellissimo, diverso da quello che ho dovuto attraversare io”), un ensemble di fotografie (”L’ufficio postale della zona flegrea si affacciava sul lago vulcanico… Gli impiegati godevano della vista di canne alte, del perimetro circolare del bacino, di volatili…”) scattate con mano abile e occhio vigile, con il mare in sottofondo (“Il mare faceva un lavoro di schiuma contro la scogliera e il vento forte spostava la macchina… ogni spinta del vento capitava come una sorpresa”). 

Per gli appassionati del giallo d’arte, il romanzo riserva un’incursione nell’azionismo viennese e nell’arte performante che imbeve nel sangue (color “Rosso caldo”?) le sue creazioni e che pretenderebbe di concepire corpo e  azioni come elementi espressivi… 

Bruno Elpis 

http://www.malgradopoi.it/novita-e-bestseller/rosso-caldo-di-patrizia-rinaldi