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Le recensioni di Bruno Elpis

Nuvole di S.M. May (qlibri)

Non ogni nube porta tempesta (Shakespeare) 

nuvole

Aspettavo la seconda prova di S.M. May.
Dopo averci dato le referenze di autrice in “Good References”, rieccola qui, impegnata a scrutare l’evoluzione delle Nuvole in cielo e pronta a cimentarsi con  un’altra storia a sfondo erotico.
Nella sua prima fatica, la May ha convogliato le abilità narrative nella vivace impresa di assecondare una protagonista desiderosa di dire addio alla propria verginità. In questa seconda storia la stessa May si cimenta nel forse più impegnativo – anche se non nuovo – sforzo di sdoganare la classicità eterosessuale delle love story. Ma andiamo con ordine e affrontiamo in successione:
1. L’effetto sorpresa
2. Il parallelismo atmosferico
3. Le scene hot e il mio negazionismo 

 

nuvole antartiche

L’EFFETTO SORPRESA 

Luca è un bel ragazzo, riccioluto, concreto e di poche parole. Ha una relazione stabile con l’amica di sempre: Bea.
La collaudata coppia, di ritorno dalle vacanze, s’imbatte in Mircea, medico dall’aspetto apollineo (“quel viso dal profilo apparentemente delicato, che era capace di passare dal candore ambiguo alla durezza in pochi battiti di cuore, e quei due occhi scuri, a volte intensi a volte gelidi…”) e dal fascino vagamente straniero.
coverSecondo il più tradizionale degli stratagemmi Lucotto e Bea cercano di accoppiare - in una Padova ben descritta dall’autrice – il bel dottore con la più sparigliata delle loro amiche: Anna.
Ma sul conciliabolo si abbatte l’effetto sorpresa: la coppia collaudata dovrebbe portare la candela (o reggere il moccolo, che dir si voglia) e invece… la May ci mette il suo zampino impertinente e spariglia le carte, come l’asso nella scopa d’assi. Se invece preferite il poker, sappiate che nel romanzo non vedrete la formazione della doppia coppia.
Avrà dunque ragione Paulo Coelho quando sostiene che “gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano”?

IL PARALLELISMO ATMOSFERICO (“Dannazione. Mircea portava pioggia.”)

Per me è stato automatico, leggendo il titolo “Nuvole”, pensare a quelle di Aristofane. Ma la May non utilizza – come già fece il commediografo greco - le formazioni atmosferiche per rappresentare l’astrazione dei pensieri e l’evanescenza dei filosofi. Lei, nubi, cumuli, nembi, cirri e strati aerei li utilizza per metafore efficaci e anche poetiche. Così accredita una corrispondenza di derivazione chiaramente romantica tra vicende umane e manifestazioni celesti e naturali…

nuvole a Taiwan

SCENE HOT E (IL MIO) NEGAZIONISMO

E qui devo muovere il mio appunto - del tutto personale, ovvio - all’autrice, che se un po’ mi conosce, già sa dove voglio parare. Con una premessa importante: avrei rivolto la medesima critica anche se le scene bollenti (ma con la temperatura, forse, sto un po’ esagerando: in parole povere, sto parlando delle due scene di sesso esplicito) fossero state di stampo etero. Io avrei taciuto un paio di parole, che secondo me spezzano l’atmosfera, e forse avrei anche evitato di descrivere un gesto… lasciando all’immaginazione del lettore più spazio per interpretare la sensualità che, a parer mio, viene esaltata dall’ombra più che dalla luce, ed espressa più da un cenno che dall’affermazione esplicita.

Ho preferito scrivere il mio commento in modo ironico, per la simpatia che mi lega a questa autrice, ma non mi sentirei in pace con me stesso se non formulassi apertamente due ulteriori considerazioni, questa volta molto serie.

La prima: plaudo al senso di libertà, equità e imparzialità con il quale l’autrice ha rappresentato l’evoluzione di un amore non canonico. Dimostrando di sapersi muovere con disinvoltura anche quando il tema si fa più impegnativo, o difficile rispetto a mentalità e convenzioni.

La seconda: ho trovata molto belle le descrizioni del senso di brivido (“Chi non aveva mai provato l’ebbrezza di sfiorare una cosa troppo bella quando gli passava accanto?”) e di sgomento che accompagnano la scoperta di un sentimento, così come il conflitto tra il desiderio e la paura di abbandonarsi alla passione nel vano tentativo di resistere a ciò che è più grande di noi…

Bruno Elpis 

http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-rosa-narrativa-italiana/discussions/review/id:39067/