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Le recensioni di Bruno Elpis

“Volevo uccidere Gianni Morandi” di Igor Nogarotto (Eclissi Editrice)

coverVolevo uccidere Gianni Morandi” di Igor Nogarotto è un'opera inconsueta.
Anche se scaturisce dai più normali desideri:
Sogno da più di venti anni di fare di mestiere il Cantautore. Di poter campare ESCLUSIVAMENTE della Mia Musica e della Scrittura”.
“Non mi interessa la ricchezza economica: certo voglio avere i soldi per condurre un’esistenza decorosa … nonché poter offrire un giorno, alla mia famiglia (se mai l’avrò …), un tenore di vita dignitoso”.
“La gratificazione di poter svolgere come lavoro quello che è la tua PASSIONE non ha prezzo! ? un lusso impagabile!”

Tuttavia, inconsueto è il proposito con il quale realizzare questo obiettivo: “… In questo chi è l’Esempio in Italia? … GIANNI MORANDI. Quell’uomo è un Mito! … Mi resta solo una cosa da fare: RAPIRTI! … E poi, forse, farti scomparire, eliminarti … e prendere il tuo posto …”
E altrettanto inconsueti sono lo stile espositivo e le modalità di rappresentazione.

La forma espositiva è quella di un libretto universitario commentato in trecentocinquanta pagine, con tanto di disciplina, docenti e voti. Quasi a significare che gli esami … non finiscono mai.
Le pagine si presentano in modo informale: con fotografie, riquadri, e addirittura macchie d’inchiostro ed emoticon.
Lo stile è sostenuto da un senso dell’umorismo spesso glaciale (“Bisogna sempre cercare di andare oltre i propri limiti. A Lionel Messi ad esempio, non basta essere argentino … Sul podio lui è sempre medaglia d’oro!”), come lo stesso autore appunta.
La scrittura  volutamente trasgredisce le regole dell’editing classico.

coverGli splendori e le miserie di un artista in cerca di affermazione scorrono lievi, macchiate di malinconia, costellate di entusiasmi, interrotte da disillusioni (“Arrivano i primi sms sulle mie canzoni … Cos’è ‘sta roba?”). Per concretizzare una vera e propria corsa ad ostacoli che molti di noi – pur operando in altri ambiti - ben conoscono: “Fino a quando almeno non fai il salto di qualità e diventi mainstream, cioè programmato dai network ovvero famoso ovvero della serie uno su un milione ce la fa”. Con risposte che riecheggiano note – mutatis mutandis – nelle nostre orecchie:
Passiamo solo le hit (ma ripeto, come diavolaccio fa una canzone a diventare una hit se non la fate ascoltare??!!!)”
“Il progetto non rientra nella nostra linea editoriale”
.
La narrazione scorre attraverso le tappe del percorso artistico: “Da un mese circa è iniziato il travaglio per la complessa gravidanza creativa volta al concepimento dell’album ‘Ho bisogno di Superman’
Molte di queste tappe si scontrano con le logiche della nostra società malata: “Purtroppo, la lobotomizzazione mediatica ti induce a pensare che per farti notare, oggi, devi compiere dei gesti eclatanti o andare nei reality” .

Il libro è piacevole anche quando si perde nei rivoli (consapevoli) delle digressioni (“le parole omografe, omofone e omonime”) o in riflessioni inconcludenti. Perché ha una finalità terapeutica (“Oggi sono depresso come prima, ma adesso lo so!”) per chi lo scrive. A chi lo legge regala leggerezza, qualche sorriso (talvolta amaro), simpatia e senso di complicità.

Bruno Elpis

http://www.malgradopoi.it/novita-e-bestseller/volevo-uccidere-gianni-morandi-di-igor-nogarotto-eclissi-editrice