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Le interviste di Bruno Elpis

Intervista a Gaetano Cappelli

Intervista di Bruno Elpis

Sul tuo profilo di Facebook si legge che lavori presso “Che bel mestiere fare il romanziere”. Sembra una professione di fede …

Bessì, è un mestiere che richiede fede … se non ne hai continuare è assai difficile! Voglio dire: è un lavoro piuttosto duro e poco riconosciuto, anche in termini economici.

Alcuni (due in particolare) titoli dei tuoi romanzi sono lunghi, come i titoli dei film di Lina Wertmuller. E le storie sono altrettanto paradossali …

Nonnò, la Wertmuller non c’entra niente. I titoli così lunghi vengono dritti dal romanzo settecentesco, così pure la grana  paradossale delle storie. Sterne era assai bizzarro! Poi ci sono dentro Dickens, Balzac, i romantici tedeschi i nordamericani del novecento. E ogni genere di commedia, da quella anglosassone a quella italiana.  

I tuoi romanzi pullulano di personaggi “estremi”: miliardari (che spesso finiscono sul lastrico), aristocratici, celebrità, magnati, uomini e donne facilmente vittima di colpi di fulmine … A costoro, poi, appioppi nomi ridicoli o irridenti. Come mai prediligi queste storie con protagonisti “casi-limite” o da rotocalco?

Mah, è che la realtà di tutti i giorni è talmente noiosa! Allora il mio gioco è prendere uno qualsiasi, anzi il più sfigato dei qualsiasi, e proiettarlo in un universo distante, metti la New York più cool ma anche una lontana  foresta  canadese. Lo infilo in avventure pazzesche. Gli do insomma “più vista” – a lui e al lettore!

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Intervista agli autori di "Giallo d'arte 2011"

Io e l’amico Dirk Pitt ci siamo dilettati in un’intervista collettiva ai simpatici autori di “Giallo d’Arte 2011”. Volevamo infatti toglierci qualche curiosità circa i racconti contenuti nell’antologia. Comincio io con alcune domande. Successivamente, in una seconda puntata, avremo modo di colloquiare anche con gli altri autori (sottoscritto compreso!) della fantastica raccolta, quelli raggiunti dalle domande di Dirk Pitt.

D. Marco Ernst, autore di “Delitto perfetto”, non hai esagerato con la perfezione del tuo delitto? Tutto nasce da un quadro di Morandi. E’ il tuo pittore preferito?

R. Ovviamente la tesi del racconto è duplice: primo il delitto perfetto non esiste, secondo il crimine non paga. Nell'ossessione del delitto perfetto e dell'essere supremo in grado di commetterlo, il protagonista è preso da una smania parossistica, tanto da smontare la macchina. Riguardo a Morandi, mi sembra, fra i grandi, il più "normale" da avere in casa.

D. Maria Schiano, da dove viene l’idea della tua “Follia d’amore”?

R. Bruno, la scelta del titolo viene da una canzone. Personalmente credo che per amore si possa commettere qualunque follia, come, nel caso del protagonista del racconto, diventare un impavido detective e salvare la sua bella.

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Intervista a editori ed autori di "Pirati!", Limana Umanita Edizioni

Antologia di racconti

Questa volta propongo un’intervista collettiva ad autori (in sequenza secondo l’ordine di apparizione nell’antologia) ed editori di “Pirati”, la raccolta di racconti edita da Limana Umanita Edizioni in collaborazione con l’agenzia di consulenza letteraria Scriptorama, della quale mi sono già occupato in un precedente articolo. Le prime domande sono rivolte proprio agli editori...

1.    Luca Pantanetti, administrator del sito www.limanaumanita.com , è stato difficile organizzare e poi gestire una ciurma di pirati? Luca, siete pronti a salpare per i sette mari … anzi per il “Mare Nostrum”?

Ciao Bruno, e grazie per questa opportunità. Non definirei difficile il lavoro di gestione del concorso, anche se di certo è stato molto impegnativo. Ma ci eravamo già “fatti le ossa” con il precedente “I mondi del fantasy”, e avevamo un'idea di quello che potevamo aspettarci. La risposta è stata ottima, e il forum dedicato al premio è diventato in breve tempo molto animato. Nonostante il tema, devo ammettere che questa ciurma è stata assai disciplinata. Ora siamo già al timone e abbiamo spiegato le vele: presentazione ufficiale dell'antologia sabato 21 aprile alla fiera Este in gioco; e questa sarà solo la prima tappa. Con la collaborazione degli autori stiamo organizzando nuovi appuntamenti nelle Marche, a San Marino, a Torino, e forse sbarcheremo anche in Sardegna (ma eviteremo scorrerie alle ville della costa). Ovviamente non mancheremo di tirare bordate anche al prossimo Lucca Comics&Games, a novembre.

2.    Alessio Cisbani è l’artista che ha realizzato l’affascinante copertina dell’antologia. Io ritengo che la cover sia fondamentale, costituendo il primo impatto dell’opera nei confronti di chi vi si accosta. Da cosa hai tratto l’ispirazione? Cosa ti guida quando decidi di realizzare un soggetto?

Volevo sintetizzare quanto più possibile gli stereotipi "pirateschi", mettendoli insieme  in un'immagine che però non fosse scontata. Così ho pensato all'immancabile bandiera, al vascello e al mare. Doveva essere inoltre una copertina di impatto, che spiccasse nelle vetrine delle librerie, e per questo ho optato per un mare vermiglio che ben contrasta con la jolly roger nera. Quando realizzo un soggetto per una copertina penso a quali elementi dovrò dare risalto. Per “Pirati!” è stato abbastanza facile dato che l'idea di pirateria è legata strettamente agli elementi che ho usato. Diverso è stato invece per la copertina de “I Mondi del Fantasy”; essendo troppi gli elementi che connotano questo genere, ho optato per qualcosa di essenziale che rappresentasse un po' la sintesi estrema del concetto di fantasy: ed ecco qua il logo del dragone.

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Intervista a Simona Bravo (Io scrittore)

CINQUE DOMANDE A SIMONA BRAVO

Nel mio commento ho utilizzato volutamente la definizione di “romanzo shock”. Qual è lo scopo principale del tuo scritto: liberarti, comunicare, ammonire gli altri mettendo a fattor comune la tua drammatica testimonianza, indicare quale possa essere la via d’uscita, segnalare le possibili insidie che conducono al punto di non ritorno …

Volevo principalmente essere d’aiuto a tante persone che di questo male fanno l’unica ragione di vita e, ahimè, di morte. Non voglio assolutamente propormi come possibile terapeuta; io lotto, ancora, quotidianamente con l’anoressia senza mai abbassare la guardia; infatti, non sono guarita, ma, proprio per questo, voglio testimoniare con tutta la forza che posso la drammaticità del disturbo alimentare, che molte volte viene sottovalutato o non diagnosticato in tempo per essere trattato adeguatamente. Voglio essere la “vicina di banco” di tanti uomini, donne, adolescenti e persino bambini/e che soffrono come cani, senza essere capiti nei loro drammi esistenziali e fisici che li consumano nel corso dei loro giorni senza luce.

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