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Le interviste di Bruno Elpis

Intervista a Fiorella Franchini, direttore editoriale di “Napoli on the road”

Fiorella FranchiniFiorella Franchini è, oltre che direttore di www.napoliontheroad.it, web magazine di cultura napoletana, arte e società,  autrice de “I fuochi di Atrani”, giallo  ambientato nella costiera amalfitana, e de “I fuggiaschi di Lokrum”, una storia ambientata nella ex Jugoslavia e negli orrori della guerra balcanica.
Con lei abbiamo parlato della sua attività di giornalista e e scrittrice.

Fiorella, se tu dovessi presentarti, di te diresti che…
Magari sapessi dir di me! E’ difficile…
Sono napoletana con un po’ di sangue della Tuscia. Amo scrivere fin da bambina. Ho vinto il mio primo concorso di poesia a dieci anni e non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura anche quando ho scelto di fare un lavoro che non ha molto a che vedere con una laurea in lettere moderne. Sono Cancelliere in Corte di Appello e, quando posso, sono anche addetto Stampa per il mio ufficio. Ho partecipato alla creazione del sito della Corte e ne sono il redattore. Sono sposata ed ho un figlio che fa il tifo per me… Ho pubblicato quattro romanzi, presento convegni e libri, ho vinto diversi premi letterari, e ho ancora un sacco di sogni nel cassetto…

Sei “direttore editoriale del webmagazine Napoliontheroad”. Ci descrivi la filosofia della rivista? Quali sono le attività che curi?
Napoliontheroad è il primo webmagazine napoletano. E’ nato nel 2002 in seno a Kairòs, associazione culturale di intellettuali radicata nel territorio partenopeo e campano, con lo scopo di dare voce al bisogno di riflessione, analisi e partecipazione dei nostri tempi e, contemporaneamente, riscoprire e valorizzare la cultura della nostra regione. Vi collaborano pubblicisti, scrittori, studiosi per fornire informazione e approfondimento di tematiche culturali ed artistiche, attuali o tradizionali. Il mio compito è quello di selezionare i contributi e gli eventi fornendo un’immagine di Napoli lontana dagli stereotipi che rifletta la sua vivacità culturale e la bellezza del suo patrimonio artistico.

So che collabori con i periodici Arte&Carte e Sussurri e Grida. In questo ambito, cosa esprimi?
Mi piace offrire sempre nuovi spunti ai lettori, proporre un libro o un evento, un’opera artistica, un personaggio. Spero che la mia curiosità risulti contagiosa e alimenti l’amore per il sapere ed il bello.

Nel tuo romanzoI fuggiaschi di Lokrum(Marotta 1998) narri una terribile storia di guerra nella ex Jugoslavia. Vi sono spunti autobiografici?
No, è una storia di fantasia ma alla base c’è l’orrore per una guerra così vicina e devastante.

Come ti sei documentata sul sanguinoso conflitto che ha recentemente lacerato l’Europa a pochi chilometri da casa nostra?
Ho letto reportage e giornali, la storia e l’attualità dell’ex-jugoslavia, le vicende di guerra e le problematiche del paese.

Come definiresti questa guerra? Ritieni che la matrice sia stata prevalentemente politica o che si sia trattato essenzialmente di una lotta etnica e religiosa?
I motivi etnici e religiosi rappresentano sempre il lato oscuro della politica. Lo spirito di appartenenza e il senso religioso sono elementi ancestrali dell’animo umano, è facile strumentalizzarli.

Quest’opera testimonia sensibilità nei confronti sia dell’infanzia, sia delle conflittualità che lacerano la società. Da dove nasce questa tua propensione?
Dallo spirito critico che ho sempre cercato di coltivare, da un’empatia innata verso queste realtà.

Quali sono le soddisfazioni che hai ottenuto con I Fuochi di Atrani (Kairòs 2006)?
Il gusto del thriller, il divertimento nello scriverlo a quattro mani con il mio direttore  e amico Mario Pagano, la curiosità del pubblico che spesso, con mia sorpresa, ha cercato di ritrovare personaggi e luoghi della vicenda nella realtà.

I Fuochi di Atrani avranno un seguito?
Non come storia, ma il thriller d’avventura mi appassiona.

La tua ultima fatica in ordine cronologico è la collaborazione con le edizioni Savarese per l’antologia di interviste Donna è Anima. Ci racconti qualcosa di quest’esperienza?
Un’idea nata insieme ai co-autori per proporre le eccellenze femminili del territorio campano. Le interviste raccolgono esperienze esemplari in tutti i campi, dall’arte alla ricerca scientifica, dall’imprenditoria al management pubblico, che testimoniano il grande patrimonio di idee, di capacità, di valori dell’universo donna in Campania.

Come ti inserisci nel tessuto connettivo di Napoli? Come giudichi la tua città?
Napoli è una città che produce meraviglia, per la sua bellezza, per la sua storia, per le sue problematiche, per una quotidianità difficile che aguzza l’ingegno e l’istinto di sopravvivenza, favorisce un individualismo spesso deleterio e disorganizzato.
Ho sempre cercato di utilizzare la scrittura per mostrarne il lato migliore ed anche per questo motivo collaboro con un giornale come napoliontheroad, faccio parte della giuria del Premio Masaniello che premia i napoletani protagonisti, che presento eventi volti a valorizzare gli elementi della città, la lingua e la canzone, la stazione Bajard o il porto, la cucina, gli scrittori…

Il tuo curriculum professionale denota versatilità e creatività. Ti senti più scrittrice di gialli, più pubblicista o più giornalista attenta all’epoca complicata nella quale viviamo?
Mi sento una “cantastorie” sia che si tratti di thriller d’avventura, sia che si tratti di libri o di eventi da proporre al pubblico. Punto sempre sulle emozioni e sulla curiosità per raccontare temi attuali.

Attualmente hai qualcosa di nuovo in cantiere?
Sì, tra qualche mese uscirà un nuovo romanzo storico-avventuroso ma non posso svelare di più.

Siamo giunti al momento del “quesito a piacere”. Devi porti una domanda e risponderti…
E’ difficile domandarsi qualcosa… Potrei chiedermi quali sono i miei riferimenti letterari. I grandi maestri dell’avventura: Salgari e Verne per cominciare e poi Dumas e Stevenson, Marco Buticchi, Clive Clusser, Wilbur Smith… Non mi pare ci siano donne. Magari diventerò una “maestrina dell’avventura”!

Ringraziamo Fiorella per la disponibilità e per la simpatia con la quale ha risposto alle nostre domande.

Bruno Elpis

http://www.i-libri.com/intervista-fiorella-franchini-napoli.html