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Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci

Oriana FallaciLa mia lettera 

Anch’io voglio scrivere la mia personale lettera ad un bambino mai nato. Lo faccio in acronimo, virgolettando le citazioni tratte dal capolavoro (parafrasando una sua opera) di una Penelope che non ha mai smesso di combattere la sua guerra. 

“La vita è una fatica tale, bambino.”
“E’ una guerra che si ripete ogni giorno”
Te lo dico con sicurezza, “i suoi momenti di gioia sono parentesi brevi”
Ti confermo che quei momenti “si pagano un prezzo crudele”.
E “molte donne si chiedono: mettere al mondo un figlio, perché?”
Ragiona
Anche su questo: “Il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini”

 

A loro immagine e somiglianza, “per gli uomini”, si dice “bambino per
Dire “bambino e bambina… omicidio per indicar l’assassinio di

Un uomo e di una donna”
Non credere sia facile vivere in questo mondo,

Bambino mai nato, bambina mai nata
Anche se “Essere donna è così affascinante” e essere
“Mamma non è un mestiere, non è nemmeno un dovere”,
Bambino, bambina, “è solo un diritto fra tanti diritti”. Ma
“Il niente è da preferirsi al soffrire”?
No, io non lo credo,
Oppure “perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti”

Mi dico “che soffrire sia da preferirsi al niente”.
“Amore è una stagione”
Inutile

Negarlo,
Anche se penso che “niente è peggiore del niente”. Così
Ti dico “il brutto è dover dire di non esserci stato”.
O forse sbaglio.

A distanza di quasi quarant’anni, questo libro ti rimane dentro, con la sua autrice, icona di una Penelope che grazie alle sue opere è ancora in guerra, non ci ha lasciato, anche là dove adesso si trova, forse nel “ niente” sul quale si è così drammaticamente interrogata.

Bruno Elpis

http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-italiana/discussions/review/id:38004/