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Le recensioni di Bruno Elpis

Mio fratello di Daniel Pennac (i-libri)

coverMio fratello di Daniel Pennac ripercorre il rapporto profondo tra lo scrittore e l’amato Bernard (“Una resezione alla prostata… e tuo fratello muore di setticemia”): un uomo generoso, un punto di riferimento, non privo di un disagio esistenziale (“Vivere non è mica uno scherzo”) sul quale Pennac s’interroga.

Il ricordo opera su più fronti: sia attraverso i momenti di vita comune, sia nell’adattamento teatrale di un racconto di Melville (“Bartleby per me era una compagnia che suppliva… all’assenza di mio fratello”), quello stravagante  Bartleby (“Vive dunque di biscotti allo zenzero”) che nasconde dietro una frase (“La frase Preferirei di no, contrapposta all’ordine perentorio di un datore di lavoro, suscitava l’ilarità degli spettatori”) e un atteggiamento di rifiuto le cause di un disperazione forse acuita dal lavoro svolto in passato (“Le lettere smarrite!”).

Attraverso le analogie  (“Verso la fine della vita ogni tanto faceva dei biscotti, quei biscotti del Sud… Un giorno ci mise dello zenzero… Gradisci un Bartleby?”) con il racconto di Melville, Pennac s’interroga sul significato di una relazione essenziale (“Il mio lutto… fu mimetico. Un pomeriggio, girando il cucchiaino nella tazzina del caffè, mi fermai di colpo: Bernard faceva esattamente quel gesto”) e giunge forse a individuare una possibile causa dell’angoscia fraterna (“Ho chiesto alla moglie di dirmi qualcosa di gentile su mio fratello… alla fine disse: Non l’ho mai tradito”).

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Sottomissione di Michel Houellebecq (i-libri)

coverIn Sottomissione di Michel Houellebecq François è docente universitario, studioso di Huysmans, lo scrittore francese che influenzò il romanzo decadente.
Decadente è sia il personaggio di François (“In teoria sei un macho, non c’è dubbio. Però hai gusti letterari raffinati, Mallarmé, Huysmans…”), sia la società nella quale vive: la Francia che assiste impotente all’ascesa politica (“Mohammed Ben Abbes annunciò la creazione della Fratellanza mussulmana”) e culturale dell’islam (“La facoltà sarebbe stata chiusa per tutta la giornata”). 

In un clima minacciato (“Le Cassandre … prevedevano una guerra civile tra gli immigrati mussulmani e le popolazioni autoctone dell’Europa occidentale”) e oscurantista (“Non capisco perché abbiano deciso il blackout totale, non capisco a cosa miri il governo”), nel quale maturano scontri e tensioni (“Qualsiasi immagine di violenze urbane significa voti in più per il Fronte nazionale”) e soccombono le alternative occidentali (“Per gli identitari europei è assodato in partenza che tra i mussulmani e il resto della popolazione debba necessariamente, presto o tardi, scoppiare una guerra civile”), dopo essere stato abbandonato da Myriam (“Vogliono emigrare in Israele… quando un partito mussulmano arriva al potere, non è mai positivo per gli ebrei”),  François intraprende un viaggio verso il Sud (“Verso il Sud-Ovest… Se in Francia fosse scoppiata una guerra civile, ci avrebbe messo un po’ prima di arrivare nel Sud-Ovest”) per sfuggire ai conflitti che divampano a Parigi.

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Mi chiamo… di Aldo Nove (i-libri)

coverCon Mi chiamo … Aldo Nove compone un’opera poetica incentrata sulla figura tragica di una cantante dalla voce unica: Mia Martini.

Più che una biografia romanzata, l’opera di Aldo Nove ripercorre pensieri e sentimenti di un’artista sensibile, distrutta dall’invidia, dalla maldicenza e dalla superstizione.

La narrazione è disseminata anche di richiami alle liriche dell’artista:
La gente è strana.
La gente è matta. A volte sparisce.”

E di episodi che ripercorrono alcune tappe di una vita troppo breve e minata dalla maledizione:
Se c’è una cosa che fa male è quando dicono che sei troppo brava … è una maledizione”.

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Il sorriso di Jackrabbit di Joe R. Lansdale (qlibri)

coverPrender a calci un coniglio morto e dir che salta 

La premiata ditta degli investigatori Hap & Leonarda torna ne Il sorriso di Jackrabbit di Joe R. Lansdale ingaggiata da uno strano duo: madre e figlio (“Quello che vogliamo è assumervi per cercare mia figlia che è scomparsa”), due razzisti ignoranti, si rivolgono a loro per rintracciare la figlia/sorella (“La chiamiamo Jackrabbit: ha un sorriso da coniglio”), una ragazza che sembra scomparsa nel nulla (“Le piaceva dare scandalo con i suoi comportamenti”). 

Sul caso aleggia anche il mistero del padre della ragazza, uno strano predicatore (“Sebastian era un folle, parlava di uomini lucertola e apocalisse all’orizzonte”) morto in modo che – con eufemismo – potremmo definire irrituale (“Le mani in tasca mentre lo strangolavano… tagliarlo mentre era ancora vivo, usare un martello per rompergli le costole e raggiungere lo stomaco. Avrebbe ingoiato una chiave prima di essere strangolato. Continuava a dire che voleva vedere le sue viscere fumanti”). 

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