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Il barile di Amontillado di Edgar Allan Poe

il barileCerto che Poe ne ha murati di cadaveri! Non vorrei conteggiarli, anche perché in questa occasione vale un’attenuante generica: quella dell’ossessione per il vino. Il nostro autore, lo sappiamo, ha frequentato le peggiori bettole e quest’insana abitudine gli è valsa una gloria troppo postuma.
In questo racconto, ubriachi, ci si aggira nelle catacombe per cercare di apprezzare, su tutti, un
barile di Amontillado (racconto).
L’ambiente è quello delle migliori occasioni. Non manca nulla, per creare la giusta atmosfera: ragnatele, salnitro, umidità e – da un certo punto in avanti – cumuli di ossa.
Tutto congiura per un delitto da seppellire nel suo habitat naturale. Così il corpo viene nascosto dietro a un muro, presidiato da tibie e resti umani.
Unica risposta: il tintinnio dei campanelli.
E una preghiera: “In pace requiescat! ”

Il mio commento al racconto Il barile di Amontillado

Le avventure di Gordon Pym, romanzo di Edgar Allan Poe

Gordon PymMolte le letture possibili di questo romanzo.
Privilegiando una dimensione sulle altre, se ne possono fornire diverse visuali.
Per esempio, la storia potrebbe essere riguardata per la componente avventurosa ed esplorativa: in fondo è un viaggio, con tanto di naufragio, sino a una fantasiosa incursione nel circolo polare antartico.
Da questo punto di vista, Poe potrebbe essere accostato a Jules Verne: per alcune intuizioni sulla calotta polare allora inesplorata, per alcune descrizioni di un ecosistema fantastico e strabiliante.
Ancora, delle “avventure di Gordon Pym” potrebbe essere esaltata la dimensione enigmatica: nella simbologia (anche grafica, oltre che filologica) ricavata dalla conformazione dei luoghi, l’autore trae la chiave interpretativa di un mistero. 

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La maschera della morte rossa

la mascheraInvito alla lettura del racconto di Edgar Allan Poe

La scelta di questo racconto, lo confesso, è tendenziosa. Perché è un meraviglioso punto di contatto, almeno in senso figurato, tra l’incredibile penna di Edgar Allan Poe e la cover del mio primo romanzo. A questa storia ho riservato un approccio di tipo cinematografico-teatrale. Quindi ne valuterò le dimensioni scenografiche.
Il contesto: una nuova piaga d’Egitto flagella il paese. Il morbo non viene qualificato (è impronunciabile! Sarà la peste?), ma è dipinto con pennellate scarlatte, il colore che marchia le vittime.

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Il cuore rivelatore, racconto di Edgar Allan Poe

il cuore rivelatoreQuanto può essere maniacale un’ossessione e quanto un maniaco può essere preda delle sue ossessioni?
In questo formidabile racconto di Poe, tutto si scatena a partire dall’inquietante occhio di avvoltoio di un vecchio. Un occhio acquoso, ma maligno, coperto da una pellicola che ne opacizza lo sguardo. Uno sguardo odioso, da sopprimere.
La settimana degli appostamenti dell’apprendista omicida acuisce la tensione emotiva di protagonista e spettatore (rectius: lettore).
Poi l’omicidio – finalmente, è proprio il caso di dirlo! – viene consumato nella perfezione esecutiva di chi non lascia tracce. Il corpo del vecchio viene fatto a pezzi, raccolto in una tinozza e nascosto sotto le assi del pavimento.
Sarebbe un delitto perfetto (a proposito di ossessioni: il delitto perfetto è l’autentica mania di chi scrive storie di questo tipo), se la pazzia non fosse, in fin dei conti, l’esasperazione dei sensi.

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