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Le recensioni di Bruno Elpis

Cercami di André Aciman (qlibri)

Cercami col tuo nome 

Mentre Samuel – padre di Elio -  vive una storia d’amore con la giovane Miranda - potrebbe esser sua figlia - incontrata casualmente in treno (parte prima, Tempo), per una sorta di curiosa simmetria Elio si lascia conquistare dal non più giovane Michel (parte seconda, Cadenza). 

Il destino agisce in avanti, all’indietro e in diagonale, e non gliene importa niente del fatto che noi analizziamo il suo operato applicando il nostro senso misero e inaffidabile del prima o del dopo”. 

In un novembre nebbioso (“L’effetto Brassaï”) tra Parigi e la campagna (“È davvero la campagna di Corot, dolente come da copione”), nella storia tra Elio e Michel s’incunea un misterioso spartito (“Dallo a una persona che sappia esattamente cosa farsene”), che Michel ha ricevuto dal padre (“Conoscevo solo mio padre l’avvocato, ma non ho mai visto né incontrato né vissuto con mio padre il pianista”) nel gioco delle ricorrenze (“Mio padre, tuo padre, il pianoforte, sempre il pianoforte”) e nella parte forse più avvincente del romanzo (“Mi domandavo perché i pentagrammi fossero stati tracciati con una mano così tremante”). Decifrare la storia dello spartito (“Una cadenza… È un breve momento durante un concerto per pianoforte, uno o due minuti al massimo, in cui il solista improvvisa su un tema già esplorato nello stesso concerto”), nel quale è stata infilata la Sonata Waldstein, equivale a disvelare il passato, ravvisarlo nel presente (“Io non ci sono più, però tu cercami, ti prego, suona per me”), proiettarlo nel destino (“Quando giunge la nostra ora… siamo circondati da progetti appena abbozzati e questioni irrisolte e lasciate in sospeso”). 

Nella terza parte, Capriccio, ritroviamo l’altro protagonista di “Chiamami col tuo nome”: Oliver è in procinto di trasferirsi da New York al New Hampshire e, nel corso di una festa di commiato, se la intende in modo ambiguo con Erica, compagna di yoga, e con Paul, assistente universitario (“La libido accetta pagamenti in valuta di ogni genere, e il piacere per interposta persona ha un tasso di cambio considerato abbastanza affidabile”). Anche qui la musica (“Arioso era già stato suonato per me una ventina d’anni prima, e anche allora ero io che stavo per partire”) gioca un ruolo di detonatore nel riportare a galla un antico amore. 

Sia per Elio, sia per Oliver il passato è un chiodo fisso. Non si sono mai dimenticati. Cercami diviene un imperativo che segue le leggi dell’amore (e non solo quelle: il successo commerciale di un romanzo impone un sequel). 

Giudizio finale-citazione: chi cerca trova. 

Bruno Elpis 

https://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-straniera/discussions/review/id:66790/