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Le recensioni di Bruno Elpis

Cabot Wright ci riprova di James Purdy (qlibri)

coverUn paese di meduse congelate 

Cabot Wright è un tipo davvero strano: “Sembrava… molto Wall Street e molto noioso, nonostante le fitte goccioline di sudore sul labbro superiore: segno sicuro, lo sapeva, di giovinezza e di forza. Erano i capelli rossi, quasi di fiamma nell’ombra, e la bocca, troppo piena per essere quella di un agente di cambio, gli unici segnali frenologici di pericolo.” 

È molto ambito da aspiranti scrittori come Bernie Gladhart, o come Zoe che lo incontra in modo rocambolesco (“La sua caduta dal lucernario doveva essergli sembrata una forma di coraggio temerario”), disposti a tutto pur di raccontare la storia del violentatore seriale (“Cabot aveva riconosciuto solo le violenze principali… ma oltre a queste c’erano altre trecentosessanta violenze carnali”) divenuto perfin leggendario (“Cabot Wright adesso leggeva che lo chiamavano l’Anonimo Uomo Nero”): la sua è una storia sicuramente destinata a divenire un caso letterario, salvo smentite dell’ultima ora…

In realtà la narrazione – sempre condotta sul filo del sarcasmo e del surrealismo – si aggancia alla critica feroce dell’America del YMCA, perbenista e ipocrita (“Questo è un paese di meduse congelate…”). 

Giudizio finale: satiriaco, priapico, surreale. 

Bruno Elpis 

https://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-straniera/discussions/review/id:65535/