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Le interviste di Bruno Elpis

Intervista a Ilaria Tuti, vincitrice del premio “Gran Giallo Città di Cattolica 2014”

Ilaria TutiIlaria Tuti, oltre che talentuosa scrittrice, è illustratrice presso le edizioni Nero Press e  anima il blog di Abaluth (ove, tra l’altro, crea le cover per gli e-book che raccolgono i racconti selezionati nei vari concorsi). Le risposte che ha fornito alle nostre domande vengono corredate dalle immagini di alcune sue opere. 

D - Dunque hai vinto!  E queste sono le motivazioni del premio: “Quando il delitto in famiglia assume una connotazione arcana, sfruttando gli archetipi della tragedia greca per delineare personaggi di spessore e ambientazioni originali, che costruiscono un'impalcatura narrativa solida e avvincente”. Cosa ne pensi?
coverR - La prima parola che ha attirato la mia attenzione è stata “arcana” e ho pensato che allora ero riuscita a dare al racconto l’aura di mistero quasi sacrale che mi ero riproposta. Volevo ammantare il delitto di un fascino antico e caricarlo di emozioni che andassero oltre l’orrore suscitato dalla morte.
Sono poi felice che i personaggi risultino di spessore, perché nelle mie storie i sentimenti, positivi o negativi, vengono prima di tutto. Per le ambientazioni mi sono affidata a una parte della mia terra così splendida che non ha bisogno di finzioni letterarie per affascinare, tanto che anch’io che la conosco da quando sono nata scopro sempre qualche dettaglio storico o artistico che ignoravo. 

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D - Com’è l’atmosfera del premio Gran Giallo?
R - Elettrizzante. Tanti grandi personaggi del panorama letterario italiano che si confrontano sul tema della scrittura, da ascoltare affascinati. E poi una giuria straordinaria, che ricorderò sempre con affetto per il calore con cui mi ha accolto sul palco e le parole gentili con cui mi ha incoraggiato a continuare su questa strada. 

D - Quando potremo leggere “La bambina pagana”, il racconto vincitore dell’edizione 2014 del concorso?
R - Notizia fresca fresca, il racconto uscirà a dicembre 2014, in appendice al romanzo “Tutto quel blu” di Cristiana Astori. 

D - La tua dimensione di scrittrice si sovrappone e/o si compenetra a quella di illustratrice. Come colloquiano le due manifestazioni espressive di Ilaria?
coverR - Profondamente, tanto che a volte anche per me è difficile capire dove termina una e inizia l’altra. Per esempio, quando sto lavorando a un racconto, capita spesso che sovrappensiero inizi a disegnare i personaggi, a impostare una possibile cover. Mi aiuta a delinearne i particolari e mi fa entrare in sintonia con i personaggi. Con La bambina pagana è successo. Ho disegnato Anna, la bambina del titolo, con i suoi capelli lunghi, i fiori tra i capelli, il viso dipinto. L’ho guardata per giorni, quando ancora non sapevo se sarei riuscita a terminare in tempo il racconto, e lei sembrava ricambiare il mio sguardo e chiedermi di raccontare la sua storia. Alla fine la sentivo così presente che l’ho fatto. Nel racconto a un certo punto ho scritto che l’ispettore che segue il caso “La sentiva premergli sul cuore, chiedere attenzione.” È successo anche a me. 

D - Quali sono i tuoi programmi artistici futuri?
R - Ci sono almeno cinque storie che vorrei scrivere e tutte mi bussano in testa con insolenza per avere priorità. Vedremo quale l’avrà vinta! 

coverD - A chi dedichi questo tuo successo?
R - A tutti i bambini che come Anna sono stati afferrati da una mano adulta che li ha schiacciati. Agli adulti, affinché vigilino sempre sui bambini, tutti, anche quelli non loro. 

Ringrazio Ilaria per la disponibilità e per la simpatia con la quale ha affrontato quest’intervista e la mando direttamente in bocca al lupo (anche perché ricordo di aver letto il suo racconto fantasy intitolato “La lupa”!). 

Grazie, Bruno, per la tua gentilezza (ah, te lo ricordi!). 

http://www.malgradopoi.it/recensioni/intervista-a-ilaria-tuti-vincitrice-del-premio-gran-giallo-citta-di-cattolica-2014