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Orrore a Red Hook

coverThe horror at Red Hook” ha per protagonista Malone, figura romantica di poliziotto che combatte la sua guerra contro una ‘gang’ terribile insediata a Red Hook. In una New York da incubo, metropoli che suscita disgusto e disprezzo,  brulicante di stranieri che rappresentano il male e la degenerazione.
Thomas F. Malone lo ritroviamo “ora in congedo per malattia dopo che un caso già difficile si era trasformato … in tragedia vera e propria. Nel corso di una retata alla quale Malone aveva partecipato, alcuni edifici di mattoni erano crollati provocando la morte di numerosi prigionieri e colleghi dell’agente, il quale ne era rimasto sconvolto”.
Il luogo è da brivido: “Red Hook è un labirinto di squallore e immigrazione nei pressi del vecchio fronte del porto”.
Ma l’aspetto più sconvolgente è soprattutto la genìa di chi lo frequenta: “un groviglio inestricabile, un enigma: siriani, spagnoli, italiani e negri vivono gli uni sugli altri … una babele di rumori e di sporcizia …

Costoro sono dediti a pratiche blasfeme: “Più volte avevo notato … i canti e le inquietanti processioni di giovani con gli occhi rovinati dalla cataratta e il viso butterato dal vaiolo …”
E a riti misteriosi: “… Uno spaventoso sistema di assemblee orgiastiche e clandestine che erano la manifestazione di religioni oscure … e che la tradizione popolare definiva messe nere o sabba delle streghe”.
“… Nella casa, durante i riti notturni, si udivano grida, canti … e il piacere e l’abbandono che si insinuavano in quei gemiti mettevano i brividi”.
I fenomeni strani si infittiscono: scompaiono bambini.
L’ambientazione è una chiesa sconsacrata. E catacombe: “Lì si era infiltrato il male cosmico e lì, alimentato da riti vietati, aveva cominciato la marcia trionfale che avrebbe trasformato noi uomini in orrende anomalie e frutti della corruzione …
Come sempre i riferimenti sono mitologici e affiorano in sogno: “Satana teneva in quel luogo la sua corte pagana e le membra contaminate di Lilith venivano lavate col sangue dei bambini. Incubi e succubi gridavano le lodi di Ecate, mostri nati senza testa invocavano la Magna Mater.  Capre danzavano al suono di flauti e satiri davano la caccia a fauni deformi …
Il racconto contiene tutti gli elementi tipici dell’orrore metropolitano, che si dirama in cunicoli sotterranei nelle forme rivelate da libri magici e incisioni, viene interpretato da creature deformi e ibride, alimenta rituali di peccato e crudeltà, ha manifestazione “in superficie” negli immigrati clandestini che scatenano una xenofobia irrazionale.

Bruno Elpis

http://lettoriautori.altervista.org/lc6.htm