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Fatti e libri, rubrica di Bruno Elpis

Il bradipo, la lumaca e la lentezza secondo Sepulveda

Un’immagine tenera, che induce a pensare: quella di un bradipo spaventato che, dopo aver tentato di attraversare una strada trafficata, rinuncia all’impresa – troppo difficile per un animale così lento! – e abbraccia il guardrail in cerca di protezione. 

 

A questo link trovate la notizia e le foto. Ricordiamo che questo animale reca la lentezza anche nel nome (composto dal greco bradus, "lento" e  pous podos, “piede”) e allora pensiamo ad altri animali proverbiali per questa caratteristica: la tartaruga, la lumaca… 

E la lentezza della lumaca ci riporta alla “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” diLuis Sepulveda, un apologo del quale lo scrittore rivela la genesi  in “Un’idea di felicità”, un’altra opera dello stesso Sepulveda:
“… Uno dei miei nipoti, Daniel… aveva una lumaca in mano e la guardava attentamente.”
“Nonno, perché è così lenta?”
“Guarda, Daniel. È una domanda difficile ma ti rispondo. Non adesso, lasciami un po’ di tempo…”
“Allora ho deciso di rispondere alla domanda di mio nipote sotto forma di storia… mentre scoprivo qualcosa di sorprendente: la lentezza. Ho scoperto che la lentezza… è la possibilità di recuperare un ritmo personale di movimento, un ritmo personale di sviluppo.” 

Il risultato di questa promessa? È una favola sull’anticonformismo, nella quale i protagonisti sono animali e mettono in guardia l’uomo (“Gli umani copriranno tutto con uno strato di ghiaccio nero”) di fronte al pericolo ambientale (“Resta molto poco del prato che conoscevamo”)… 

Bruno Elpis 

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