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Fatti e libri, rubrica di Bruno Elpis

L’occupazione di Palmira e Le città invisibili di Calvino

Il mondo segue costernato gli episodi di violenza in Siria e l’occupazione di Palmira.
Palmira, antico centro carovaniero nel deserto siriano, è stata  parte dell'impero romano e a quest’epoca risalgono gran parte delle rovine esistenti, del I e II secolo dopo Cristo.
I combattimenti mettono a rischio uno dei siti archeologici più importanti del Medio Oriente. E la minaccia della distruzione è più che concreta: l'Isis ha infatti devastato nei mesi scorsi, in Iraq, i siti archeologici di Ninive, Hatra e Nimrud, radendo al suolo rovine millenarie, in completo spregio di civiltà che sono patrimonio dell’umanità.

Ho rovistato nella mia fallace memoria letteraria, erroneamente ritenevo che Palmira fosse il nome assegnato a una de “Le città invisibili” di Italo Calvino. M’ingannavo: Palmira non è nel novero delle magnifiche cinquantacinque che la fantasia immaginifica dello scrittore affresca con costruttivismo creativo. Basta scorrere l’elenco per non trovarne traccia, se non nelle assonanze di nomi evocativi che Calvino sceglie per tracciare un percorso ammantato di simbolismi: Diomira,  Isidora, Dorotea, Zaira, Anastasia, Tamara, Zora, Despina, Zirma, Isaura, Maurilia, Fedora, Zoe, Zenobia, Eufemia, Zobeide, Ipazia, Armilla, Cloe, Valdrada, Olivia, Sofronia, Eutropia, Zemrude, Aglaura, Ottavia, Ersilia, Bauci, Leandra, Melania, Smeraldina, Fillide, Pirra, Adelma, Eudossia, Moriana, Clarice, Eusapia, Bersabea, Leonia, Irene, Argia, Tecla, Trude, Olinda, Laudomia, Perinzia, Procopia, Raissa, Andria, Cecilia, Marozia, Pentesilea, Teodora, Berenice. 

"Di capo a tre giornate, andando verso mezzodì, l'uomo si incontra ad Anastasia, città bagnata da canali concentrici e sorvolata da aquiloni". 

Un’omissione del tutto casuale?
O forse nella preveggenza visionaria del grande artista aleggiava un sinistro spettro?
Forse la geniale sensibilità di Italo Calvino nutriva un triste presagio sul destino di Palmira?
Forse perché tra le categorie di appartenenza (memoria-desiderio-segni-scambi-occhi-nome…) non era previsto il genus della follia umana? 

"Di Argia, da qua sopra, non si vede nulla; c'è chi dice: è là sottò e non resta che crederci; i luoghi sono deserti". 

Bruno Elpis 

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