Il fu Mattia Pascal
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- Categoria: Commenti acronimi
- Scritto da Bruno Elpis
Il desiderio di fuggire, sparire, cambiar vita. Chi non
Lo ha mai provato almeno una volta? Si
Fa attrarre da questa prospettiva Mattia, un
Uomo che, sposando Romilda, è costretto a convivere con
Marianna Pescatore, l’odiata suocera. Dopo una vincita
A Montecarlo, Mattia apprende d'essere morto: su un giornale.
Troppo facile approfittare dell'equivoco e realizzare il desiderio di sparire! Si
Trasferisce a Roma sotto
Il nome fasullo di
Adriano Meis. Un nuovo amore e gli eventi
Però propalano che l’identità fittizia è
Anche prigionia. E impossibilità di vivere. Un simulato
Suicidio consentirà a Mattia-Adriano di tornare a Miragno
Come bibliotecario, senza essere riconosciuto... L’opera
Anticipa nel 1904 i temi cari a Pirandello:
“La vita o si vive o si scrive, io non l'ho mai vissuta, se non scrivendola.”
Bruno Elpis
Mezzo secolo dopo, nel 1954, Thomas Narcejac e Pierre Boileau scriveranno “D’entre les morts” (1954), opera che ispirò il film “Vertigo – La donna che visse due volte” (1958) di Hitchcock: “C’è ancora un’ultima cosa che devo fare, e poi sarò libero dal passato” (John Ferguson/James Stewart nel film di Hitchcock).
Quella di Pirandello è la storia de “l’uomo che morì tre volte” e affronta il tema dei ruoli sociali e dei vincoli rigidi entro i quali scorre la vita: “La vita è un continuo movimento e cambiamento, e la forma è una specie di sistema sociale, di legge esterna, in cui l'uomo cerca di fermare e di fissare la vita; per questo l'uomo è prigioniero di queste forme, di questi schemi sociali in cui si rinchiude o da se stesso o per opera della società.”
http://www.qlibri.it/recensioni/classici-narrativa-italiana/discussions/review/id:42247/