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Il ritorno del giovane principe di A.G. Roemmers

coverL’ACRONIMO

Irradiava innocenza” il giovane principe.
Lo ritrova il poeta-viaggiatore argentino Roemmers:

Riverso sul ciglio di una “sperduta strada della Patagonia
Il “giovane principe è
Tornato e questa volta per rimanere a vivere con noi”.
Obiettivo del ragazzo:
Risalire al precedente incontro con Saint Exupéry,
Nel deserto, per chiedere ragione di un inganno
O per confermare una verità. E un’amicizia importante.

Deve infatti fugare il dubbio che una petulante
Erba, sul suo pianeta, gli ha insinuato: che l’aviatore
Lo abbia truffato con il disegno della pecora.

 

Guardano, autista e passeggero, durante il viaggio, “le
Immense pianure agresti” argentine
Ogli spettri blu delle Ande
Vedendo
Anche che il “crepuscolo in Patagonia è lungo e silenzioso
Nella “ampia gamma di tonalità tra il rosa, il lilla, il viola.
E si discute, durante il viaggio, di pregiudizi, di Dio e di

Persone che “sono come le ostriche” perché “ci
Regaleranno la perla che racchiudono all’interno”.
Inoltre si parla del pianeta del piccolo principe
Necessariamente
Costretto a ripartire la distanza
In sette fermate su altrettanti asteroidi
Principe nell’animo si conferma il giovane
E non può mancare lei: il fiore, la rosa.

LE MIE FRASI PREFERITE

La promessa iniziale: “Leggendo queste pagine potresti scoprire che le stelle sono tornate a sorriderti e forse le sentirai suonare come fossero cinquecento milioni di sonagli”.

Una constatazione: “E’ davvero curiosa la facilità con cui decidiamo che gli altri debbano procedere nella nostra stessa direzione”.

Il carisma del giovane principe che “era capace di scuotere come un terremoto le fondamenta del sistema di conoscenze che io avevo ereditato.” Un carisma irradiante, universale: “Mi accecò con lo splendore bianco della sua luce e capii che l’universo intero sorrideva con lui”.

La fedeltà all’amore come ideale: “Quello che gli interessava era salvare un unico fiore, e quando un fiore è unico, tutte le statistiche e i libri di giardinaggio del mondo offrono ben poca consolazione”.

La scoperta del viaggio: “Sentivo diminuire sempre più la voglia di arrivare, perché cominciavo a godermi ogni istante di quel lungo viaggio”.

Una conferma della promessa iniziale: “Fu come se le stelle mi sorridessero dall’alto, e quando si alzò la brezza si misero a suonare come cinquecento milioni di sonagli”.

Bruno Elpis,
innamorato del “Petit prince” e di ciò che rappresenta.

http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-straniera/discussions/review/id:34679/