Cinque domande a Glenn Cooper
Sulla tua scrittura esercita maggior influsso la dimensione del medico, quella dell’archeologo, l’intuizione artistica o … che altro?
Sono stato fortunato ad avere una vita interessante con così varie avventure professionali e personali. Come scrittore è di grande aiuto attingere al mio bagaglio culturale per dar vita ai miei libri. Credo che i lettori possano apprezzare l'autenticità che deriva da vere esperienze di vita.
A cosa è dovuta la scelta dell’isola di Wight? Considerato che Laura, la figlia di Will è “una figlia dei fiori del nuovo millennio, dai capelli screziati di grigio e vestita con lunghi abiti di cotone”, la tua non sarà nostalgia hippy?
Sono certamente un nostalgico hippy! Sono un figlio degli anni sessanta e Laura è un po' bloccata in quel periodo. Ho scelto però l'Isola di Wight perché è un piccolo mondo a se stante vicino all'Inghilterra. Deve essere stato un posto misterioso nel medio evo. In effetti c'è un bellissimo monastero lì, Quar Abbey, che mi è stato d'ispirazione per l'Abbazia di Vectis.